Quanto più l'anima soffre
tanto più rapidamente l'involucro fisico si corrompe e si infetta.
le piaghe in suppurazione possono essere invise e ripulite,
se soltanto fosse semplice farlo anche per quelle spirituali ...
Running time 57'
Eibonrecords CAN098
Released in November 2016
2-Folder Digisleeve + booklet + inner sleeve
Canzone per il nemico
Se un giorno
Libero ?
Dimmi
Un mosaico in bianco e nero
Il sogno di un'anima
Esistere
Resa senza condizioni
L'assenza di pace
Soltanto paura
Dentro la scatola
Scegliendo il solco sbagliato
La lunga strada
Due specchi
Mi muove
Una pedina
Mi controlla
Un soldatino
Mi fa parlare
Un burattino
Mi lascia uscire
Pian pianino
Concede soltanto un minuto
Per affrontare la schiera
Delle mie ansie più scure
Tutte in fila sul muro
Pronte a farmi paura
Regala soltanto un istante
Per snodare le dita pesanti
E far sparire gli insetti
Che mi aprono buchi
In fondo alle vene
Mi sposta
Sulla scacchiera
Mi esaurisce
Sera dopo sera
Decide il destino
Di questo mio cuoricino
Scomodo ingombrante
Invadente vicino
Lasciami andare
Non vedo più niente
Mettimi da parte
Non voglio più niente
Slegami, ti prego
Non chiederò più niente
Lasciami andare
Non sento più niente
Prometto che se un giorno
Un'altra vita arriverà
Non la vivrò più
Soltanto a metà
Non starò solo a guardare
Ci metterò più impegno
Ne capirò i segreti
Mostrerò di esserne degno
Prometto che se un giorno
Un'altra vita arriverà
La morderò coi denti
Fino a spaccarla a metà
E se poi neppure questo
Dovesse bastare
Ritenterò altre volte
Riproverò più forte
O forse no
Sai cosa ti dico
Camminerò in silenzio
Me ne andrò via da qui
Lasciandovi alle spalle
Senza dare alcun fastidio
Senza avere nulla in cambio
Senza chieder niente a nessuno
Prometto che se un giorno
Un'altra vita arriverà
Non rifarò gli stessi errori
La prenderò con calma
Non la guarderò soltanto da fuori
Ci vorrebbe del tempo
Che permetta riposo
Il cuore si svuota
La testa si apre
Il mondo si spacca
Esattamente in due parti
In questo abisso di fuoco
Uomini si aggirano al buio
Pronti a divorarsi feroci
E nascosto nel branco io stesso
Corro, striscio, mi affanno
Cercando qualcosa di cui potermi nutrire
In un angolo di quiete
Insetti tessono tele
Si sentono gocce cadere
Morbidi canti mi scaldano il cuore
Attorno a me soltanto il silenzio
Ed un cielo sgombro di nubi
La luce mi passa attraverso
E cancella ogni dolore
Libero dal bene e dal male
Libero dal destino previsto
Libero dall'inimicizia e dalla maldicenza
Libero da ogni schiavitù terrena
Posso finalmente mangiare
In questo amplesso di fiamma
Uomini bruciano come cerini
Sazi e satolli come brutti insetti
E nascosto nel branco io stesso
Mi sdraio per terra, respiro e mi inganno
Mentre lascio che il cibo ingoiato
Dolcemente inesorabile
Mi avveleni
Dimmi
Non hai mai provato a perderti
In una notte cristallina
A trovare
Un ricordo smarrito
E sentirti
Più triste di prima?
Dimmi
Non hai mai provato
A cantare
Con la tua bella voce sonora
La stessa canzone
Di quel tempo passato
Scoprendola forse
Più bella di allora?
Dimmi
A chi vuoi dare la colpa
Se sulla tua vita
Infine è discesa
La solitudine immensa
Di tutto il deserto
Lasciandoti solo
E per sempre in attesa?
Dimmi
Non hai mai cercato
Di placare il dolore del cuore
Abbandonato in sterili abbracci
Fino a quando ti tocca morire?
Dimmi
Non avresti mai voluto
Vedere in cielo soltanto le stelle?
Per chi non può accettare sconfitte
Le vittorie non saranno mai belle
Ridatemi tempo
Ridatemi voce
Ridatemi calma
Ridatemi pace
Ogni secondo di ogni minuto
Speso per voi, soltanto per voi
Ogni respiro e ogni parola
Detta per voi, soltanto per voi
Ogni orrendo momento di noia
Sopportato per voi, soltanto per voi
Ed ora via, venite con me
Cominceremo pian piano
A rimettere insieme le schegge
A raccogliere pezzi da terra
Come se ci fosse stata una guerra
Partiremo da quelli più grandi
Prenderemo un frammento per volta
Tutti lucidi di un bel colore
E poi via con la colla del cuore
Lasceremo per terra i più brutti
Non possiamo portarli via tutti
E con quelli che poi sceglieremo
Metteremo insieme un mosaico
Che ci faccia piangere gli occhi
Che ci apra dei fori nel cuore
Ridatemi tempo
Ridatemi voce
Ridatemi calma
Ridatemi pace
Mentre il corpo dorme
Di un sonno profondo
Mi sciolgo in un sogno
Sposato alla notte
Soltanto allora
In un piccolo spazio
Dimenticato dal mondo
Osservo il passato
Diventare futuro
E scivolando in silenzio
Fino a perdere voce
Mi trasformo in pensiero
Spogliato di vita
Porto in spalla follia
E poi ansia ed il vuoto
Nelle orecchie risuona
Un rumore sottile
Soffio leggero
Di bocche ostili
Che nessun tentativo
Potrà mai zittire
Mentre l'anima sogna
Di pace e di calma
Mi nutro di istanti
Ancora a venire
Esisto
Contro ogni previsione
Anche fuori da qui
Occhi fissi nella nebbia
Che prendendomi per mano
Mi intossica la mente
Esisto
Contro ogni logica
Anche senza te
Chiamo per nome
Ogni granello di polvere
Che qui danza nella luce
Esisto
Contro ogni ipotesi
Forse fin troppo contento
Prendo tutti i vecchi sogni
Gli limo i pungiglioni
E li rivendo per nuovi
Esisto
Contro chi mi vuole male
Come un albero
Cresciuto nel cemento
Le mie radici pian piano
Avranno la meglio su tutto
Perché da carne
Divengo uomo
Da rumore
Mi faccio suono
Mi avvicino
Da lontano
Ero forte
Tutto invano
Come in un brutto sogno
Mi ritrovo ad aspettare
Le punture di un destino bugiardo
Vorrei che non facessero male
Come in un incubo nero
Mi ritrovo a maneggiare
Lame taglienti di buio
Non devo farmi toccare
Non devo lasciarmi tagliare
Uccello fradicio di pioggia
Ma costretto comunque a volare
Desidero un posto dove fermarmi
Per riposare un istante le ali
Prigioniero inabile al volo
Vomito il cibo di ieri
Anticipando i castighi
Per peccati presenti e futuri
Si spegne la luce
Nella mia fortezza
Rimane solo la voglia di andare
Teli bianchi su ogni torre
E ad ogni finestra
Come segnali di resa al nemico
Non c'è più posto
Per nessun altro qui
Restano solo il bianco o il nero
Scava pure tra i miei segreti
Non ne troverai neppure
Uno intero
Ogni volta che
Chiedo al tempo
Il riposo del giusto
Ottengo solo
Veglia protratta
Che sconvolge
La soglia del sonno
Così rovino la mente
Sprecando notti a pensare
Come rendere infine sereno
Questo pallido mondo incolore
Nel linguaggio modesto
Degli amori indecisi
Compongo dei versi
E li incido nel corpo
Sul foglio inviolato
Del mio candido volto
Con l'inchiostro violento
Del dolore nascosto
Se sincero è il male
Di chi piange da solo
La morsa di tutti gli abbracci
Mai cercati, non richiesti
Stritola e avvelena l’anima
Vorrei rubare dal mondo
Un ultimo sorriso di gioia
Ma l'assenza di pace
Come un mostro feroce
Nutre parti del cuore
Che non dovrebbero mai
Vedere la luce del sole
Quando ero piccolo
Correvo veloce nei prati
Volavo tra i viali alberati
Ora ho piedi pesanti
Che lasciano impronte
Troppo grandi, troppo profonde
E restano sempre impantanati
Creavo da solo i miei mondi
Popolati di creature fatate
Le facevo parlare col sole
Le lasciavo cantare stonate
Ora che avrei bisogno
Di giocare ancora con loro
Non capisco che una su cento
Di tutte quelle strane parole
Quando ero piccolo
Ogni luce mi pareva un portento
Mi parlava di draghi e di incanti
Di castelli nascosti nel vento
Parole segrete semi di ogni sgomento
Poi il tempo cattivo
Ha sciolto di colpo la vecchia magia
Lasciandosi dietro soltanto rimpianti
Poi la noia nemica
Ha spaccato tutti i ricordi
Portandosi via i colori brillanti
Ci vorrebbe qualcuno a cucire
Tutti i buchi strappati dal tempo
I miei occhi non vedono bene
E le mani non reggono l'ago
O forse invece è soltanto paura
L'anima che ora dovrebbe volare
È rimasta impigliata tra i rami
E aspetta smarrita che il vento
La venga finalmente a liberare
Vivo la vita
Di chi rimane a guardare
Parlo la lingua
Di chi è muto nel cuore
Sento il male
Di chi non prova neppure
Ascolto i rumori
Di chi niente ha da dire
Da dietro le sbarre
Di questa prigione
Invidio la gioia
Di chi è senza padrone
Da dentro il vuoto
Di questa galera
Esaurisco le forze
Prima che venga la sera
Mangio il cibo
Di chi non può masticare
Osservo gli altri
Quando mi lasciano andare
Chiedo una pena
Che si possa scontare
Respiro un affanno
Che mi strangola il cuore
Sfioro il volto
Di chi non riesco a vedere
Sparisco ogni volta
Che me lo lasciano fare
Corro lontano
Da chi mi vuole ingannare
Ricordo le voci
Di chi mi poteva amare
Cominciò tutto quel giorno
In cui finì la calma
Quando prepotente nacque
La mia paura del mondo
Uniche barriere tra me e il male
Pareti fatte d'aria
Ragnatele tese sul nulla
Che ci doveva riunire
Rabbia
Rancore
Rimpianto
Dolore
Voce cancellata da un vuoto che
Chiude i miei sogni come in una rete
Patisco la pena di colui che sa
Il suo strano sconforto
Vuoto e senza senso
Sento battere il cuore di chi
Tornando indietro nel tempo
Ha lasciato per terra una traccia
A guidare i passi barcollanti
Di questo povero
Piccolo uomo
Non distinguo i rumori
Che inquieti sorgono
Dal fondo della mia confusione
Tra tutte le nitide impronte
Ho sempre scelto
L'unico solco sfuocato
Collera
Rancore
Nostalgia
Dolore
Se ancora avessi energia
Probabilmente direi
"Non so chi sono
Non so dove vado
Non so quali forze
Governano il mondo"
Se ancora avessi voce
Probabilmente direi
"Le mie gambe
Sono state catturate
Da un labirinto di strade
Troppo lunghe e troppo strane"
Non conosco angoscia più intensa
Dell'essere fermo tra chi
Superandomi in corsa ride di me
Ma io ho ancora qualcosa da fare
Conosco il gusto del nulla
Riesco ancora ad oppormi al dolore
Ogni volta che conto i secondi
Ne trovo qualcuno di meno
Prima o poi dovrò accettare
Di imboccare un sentiero
Tracciato da altri
Lo farò andar bene lo stesso
Lo seguirò con un bel sorriso
Sperando che mi porti lontano
Farò come se fosse il mio
Senza mai più tollerare
Quel che il tempo
Superbo bastardo
Avrebbe voluto
Farmi ingoiare
Tengo in una mano
Lo specchio del mondo
Splendente di luce sottile
Nell'altra mano riposa
Un pugno di vetro
Diventato cattivo a furia di
Erodere il tempo
Nel primo si vede
Come hai vissuto
Con chi hai parlato
Quanto hai amato
Nell'altro si vede
Chi vuole che sia notte per sempre
Chi cerca ancora un altro dovere
Chi odia senza neanche potere
Nel primo si vede
Il bene che hai fatto
L'aiuto che hai dato
Il mondo sereno
Che forse hai creato
Nell'altro si vede
Chi spera che cada pioggia per sempre
Chi brama ancora un altro piacere
Chi uccide senza neanche sapere
In entrambi si vede
Senza potersi sbagliare
Come hai speso il tempo
Che hai avuto in regalo dal mondo
In quale dei due
Ti vorresti guardare?
Sei sicuro che il fato
Te lo lascerà fare?
Accetta un consiglio
Conta stelle a miliardi
Poi scappa di corsa
Prima che sia troppo tardi
Composto, suonato, arrangiato e registrato dai Canaan
a milano tra il 2012 e il 2016
Mixato, prodotto e masterizzato da federico Cavalara,
Mauro e alberto al Noise Factory (Milano)
dal 4 al 10 agosto 2016. Assistente di studio Niccolo' Fornabaio.
Testi scritti da Mauro
Grafiche, fotografie e produzione esecutiva: KMD